Una lingua che ci ha lasciato “Il primato della parola, la centralità del tempo, la nobiltà della politica” non può essere una lingua morta e quando la crediamo tale, pur proliferando i mezzi di comunicazione, la reciproca comprensione diventa più difficile. Come mai ci ostiniamo a credere che il presente si riduca alla novità e che la novità si identifichi con la verità?
I nostri studenti del liceo linguistico lo scopriranno lunedì 16 ottobre.